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MGG ha scritto:Ciao FIGLIO mio, sempre più chiara mi è la TUA esistenza. Ho avuto il privilegio di starTI accanto, ora.....
Buongiorno a tutti.
smina ha scritto:
Le tue parole mi hanno riportato alla mente la frase che S. Agostino scrive all'indomani della morte della madre....“Signore, non mi dolgo perché me l’hai tolta, ma Ti ringrazio di avermela data...
è tutto un gran mistero Mario...un incontro di coincidenze di causualità di tempi...così inspiegabile da sollevare in chi vi riflette quanto meno il dubbio sull'aldilà.....rileggevo proprio qualche tempo fa un passo del de amicitia di Cicerone, lì dove parla della morte dell'amico Scipione.c'è un punto che mi ha colpito più degli altri...quando scrive (lo prendo da internet):"Se dicessi di non soffrire per la morte di Scipione, giudichino i saggi quanto sia nel giusto. Ma mentirei, senza dubbio. Soffro, è vero, perché ho perso un amico che, come immagino, non avrà eguali in futuro, che, come posso dimostrare, non ne ha avuti in passato. Ma non ho bisogno di medicine. So consolarmi da solo, sostenuto in particolare dalla convinzione di non cadere nell'errore che fa soffrire i più quando muore un amico. Penso che nessun male si sia abbattuto su Scipione: se qualcuno ne è stato colpito, quello sono io. Ma affliggersi profondamente per le proprie disgrazie è tipico di chi ama se stesso, non l'amico. 11 Quanto a Scipione, chi può dire che la sorte non gli abbia arriso?"
ed ancora: "Se è vero che, dopo morti, l'anima dei migliori vola via più facilmente come dalla prigione e dalle catene del corpo, chi, secondo noi, avrà avuto un cammino verso gli dèi più facile che Scipione? Ecco perché piangerne la sorte si addice piuttosto all'invidioso, temo, non all'amico. Se invece è più fondata la teoria secondo cui la morte è la stessa per l'anima e per il corpo e non sopravvive nessuna forma di sensibilità, allora come nella morte non c'è alcun bene, così certamente non c'è alcun male. Quando si perde la sensibilità, infatti, è come se non si fosse mai nati. Ma del fatto che Scipione sia nato ci rallegriamo noi e sempre esulterà, finché vive, la nostra città. A lui, dunque, come ho appena detto, la sorte ha arriso. Non altrettanto a me che, entrato prima nella vita, prima avrei dovuto uscirne. Tuttavia mi sento così appagato nel ricordare la nostra amicizia che mi sembra di aver vissuto un'esistenza felice solo perché l'ho vissuta insieme a Scipione!"
MGG ha scritto:
Carissima Mina,
ho avuto il privilegio di avere un FIGLIO come GIUSEPPE, l'ho detto migliaia di volte, ed ogni volta penso che non riesco ad esprimere la grandezza di GIU'. Anzi mi pento per aver dato, tante volte, per scontato di aver avuto accanto il FIGLIO migliore del mondo. Sono altrettanto certo che GIU' stia bene e meglio di noi, pur avendo amato profondamente la vita terrena.
Ciò detto non riesco ad intravedere la vita senza GIU', sicuramente sarà egoismo, ma questo è quello che mi è rimasto.
Un bacio grande.
smina ha scritto:sono alle prese con una noiosissima relazine sulla tutela dei soggetti deboli. ma chi sono poi questi deboli chi lo sà.il minore?l'anziano?l'infermo?ma non tentiamo già di tutelarli abbastanza?
si accettano suggerimenti........
cmq mi sento particolarmente ispirata. i nuovi luoghi ove dimoro favoriscono la riflessione. e non vi dico il piacere di una vita "secondo me".vi chiederete:ed il coniugge?
la sera, cari miei, la sera.21....21.30...qualche volta un veloce pranzo insieme
non è forse questa la ricetta che fa durare i migliori matrimoni?
mario che ne pensi?
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