Katia
Mercoledì, 01 Giugno 2016 12:19
Zurigo 19 Aprile 2006
L’ultima volta che ho visto Giuseppe è stato due anni fa. Per molto tempo non ci siamo incontrati perché non sono venuta più in Italia, per cui non lo vedevo da quando era piccolo. Nonostante questo ogni volta che ci siamo sentiti per telefono ho avuto l’impressione che ci fossimo appena visti e che avessimo parlato il giorno prima. Anche quando l’ho rivisto a Pasqua del 2004, mi sembrava incredibile che fossero passati 12 anni dall’ultima volta che l’avevo incontrato.
Da piccolo me lo ricordo bene, non dimenticherò mai come ogni volta che zio Mario non voleva che facesse qualcosa, Giuseppe diceva "Paparino ma perché?", in quel modo dolce con il suo sguardo che ti faceva dimenticare tutto.
Giuseppe per me era come il Sole, quando lo vedevi o entrava in casa era come se tramontasse il Sole, con il suo caloroso e affettuoso modo di essere.
Barbara
Mercoledì, 01 Giugno 2016 12:18
Potenza 19 Aprile 2006
I giorni passano e la tua mancanza si sente sempre più forte dentro di noi. Noi due non ci si vedeva molto ma quando accadeva c’era sempre qualcosa su cui discutere.
La cosa più bella tra le tante cose che avevi è che non ci si annoiava mai con te…Sei e sarai sempre il migliore.
T.V.T.T.B.
Luciano
Mercoledì, 01 Giugno 2016 12:18
Potenza 19 Aprile 2006
Era la mia prima vacanza con gli amici alla fine del liceo. Ero molto emozionato e contento di vivere questa nuova esperienza con i miei amici più cari. Quasi il giorno prima di partire, però, mi chiama Gennaro e mi dice che un suo amico della pallacanestro sarebbe voluto venire con noi e aveva gia prenotato una camera nel nostro stesso residence, il suo nome era Giuseppe Genovese. Questo nome mi diceva qualcosa ma non più di tanto, non riuscivo a collegarne un volto, poi i miei amici me lo hanno descritto e ho capito subito chi era Giuseppe. I miei occhi erano velati dalla nebbia della superficialità, e io commisi l’errore di giudicarlo ancor prima di conoscerlo, basandomi solo sulla sua fama da rubacuori e sui suoi atteggiamenti estremamente esuberanti che mostrava ogni giorno lungo i corridoi del nostro liceo. Era un estraneo nel gruppo dei miei amici, mi arrabbiai moltissimo con Gennaro.
Il giorno della partenza ci incontrammo tutti e me lo presentarono per la prima volta. Di una gentilezza inaspettata, rimasi incantato dal suo carisma, dal suo stile e dalla sua gioia di vivere che mostrava scherzando e sorridendo moltissimo. Eravamo con due macchine e ci dividemmo. Dopo averlo guardato negli occhi e stretto la mano, misi un po’ da parte tutti i pregiudizi che avevo nei suoi riguardi e decisi di conoscerlo, di studiarlo. Andai in macchina con lui, una 164 Super. Entrammo subito in sintonia, come se io e lui ci conoscessimo da un sacco di tempo. Capii immediatamente che mi ero sbagliato sul suo conto. Eravamo molto uguali, come la pensavamo, i nostri gusti, la sua classe ed eleganza nel comportarsi. Mi sentivo come se avessi trovato un altro me, certo un altro me un po’ più alto, ma sempre un altro me. Ci divertimmo moltissimo, siamo diventati molto uniti al volo, e una sera mentre stavamo guardando lo spettacolo degli animatori nell’anfiteatro del residence, vediamo passare 3 ragazze molto appariscenti e interessanti. Ci guardano. Noi le guardiamo. Io e Giuseppe ci guardiamo. Ci capiamo al volo, ma lui mi dice “ti accompagno, ma sono fidanzato, non faccio niente”. Camminiamo a 20 metri dalle ragazze. Queste si fermano a guardare delle foto su un cartellone all’ingresso della piscina, e con la coda degli occhi ci scrutano, pretesto per farci passare davanti. Riprendono a camminare dietro di noi. Ci sentiamo osservati, da cacciatori siamo diventati prede, fino a quando passiamo accanto all’Alfa Romeo di Giuseppe. Gli chiedo se ha le chiavi. Neanche il tempo di finire la mia domanda, lui aveva avuto la mia stessa pensata. Rallentiamo per farci avvicinare le ragazze, lui apre la macchina. Apro lo sportello, e insieme guardiamo le ragazze. “Ragazze, di dove siete?...” Il Conte aveva colpito ancora, erano più grandi di noi di 10 anni, ci fingemmo più grandi sia io che lui ma io di parecchi anni di più, lui solo di 3 anni. Non lo dimenticherò mai, c’era una sintonia incredibile. Ci capivamo al volo. La pensavamo allo stesso modo. Grazie a lui ho imparato che non bisogna mai giudicare gli altri dalle sole apparenze. Avevo trovato un amico, un fratello, uno specchio in cui ritrovarmi.
Rocco
Mercoledì, 01 Giugno 2016 12:17
Potenza 19 Aprile 2006
Descrivere il Conte o solo dare indicazione sul suo essere può risultare compito davvero molto facile ma allo stesso difficoltoso…la facilità viene fuori dal suo modo di fare diretto, senza mezzi termini dritto al sodo; la difficoltà però è presto evidente, c’è ne davvero troppo da scrivere.
Parto da ciò che mi ha sempre colpito di lui, la sua determinazione…se una cosa la si cominciava, bisognava portarla a termine anche se con difficoltà. E’ una caratteristica che ho notato in più campi, come quello universitario: se bisognava studiare, quello si doveva fare e nient’ altro.
Questa cosa l’ ho sempre apprezzata e continuerò a farlo cercando dentro lui, uno stimolo per me.
Volendo dare una indicazione dei suoi interessi e volendoli mettere su una scala, quelli principali sono tutti al primo posto, tutti portati avanti con lo stesso scrupolo, la stessa attenzione…famiglia, motori, università, donne, amici, affari vari, poi veniva tutto il resto.
Principio essenziale nel suo essere era il porsi in maniera diretta con la gente… riusciva ad intraprendere un discorso con qualsiasi persona, con facilità ed interesse, senza prese in giro. In diversi anni che lo conosco l’ ho visto in giro con diverse persone, di variegata estrazione sociale…riusciva a destare interesse, ti coinvolgeva insomma.
Lo conosco da tanti anni ma in modo intenso la II semestre del primo anno di università quando dopo diversi problemi con la ragazza con cui ero fidanzato, e dopo che la storia era finita male, lui mi ha detto: “Esci con me”…da allora ne è passato di tempo, con alti e bassi, anche periodi nulli ma dentro di me c’è sempre la voglia di stare con lui. Mi ha insegnato a vivere, l’ ho sempre visto come il fratello maggiore da cui imparare anche se ero più grande di lui. Anche adesso che non c’è più, pensando ai trascorsi insieme, sento di imparare qualcosa.
Con questo non voglia dire che era perfetto, cazzate ne ha fatte…la più grossa è stata andarsene.
Tornando…il suo primo amore, l’ alfa 164, gli è dispiaciuto un sacco quando ha dovuto darla via ma era per una causa giusta…opel astra. Questa macchina ne ha passate tante e quande la sua ora è arrivata per essere sostituita da una golf, il concessionario sta ancora cercando di venderla con l’ epiteto super accessoriata.
Gli piaceva giocare a basket, e che ha giocato contro di lui ancora lo piange per come era massiccio.
Un ricordo in assoluto non ce l’ ho forse perché non ho voglia di ricordarlo, ho ancora voglia di vivere con lui affianco per imparare ancora, per scherzare, per divertirci, per litigare, per correre, per giocare, per studiare, per bere, per uscire, per commentare, per……..insieme.
A presto Conte
Mario
Mercoledì, 01 Giugno 2016 12:17
Mercoledì 19 Aprile 2006
Sono passati quasi 3 mesi da quando ho salutato Peppe, il Conte.
Molte volte pensando a Peppe, ricordo come prima di conoscerlo, avevo 16 anni o anche meno, mi risultasse forse un po’ altezzoso, diverso dal mio modo di essere di allora. Non potevo immaginare di quanto mi sbagliassi all'epoca!
Ricordo, come se avessi l’immagine ora davanti agli occhi, la prima volta che lo vidi calcare un parqué, o per lo meno la prima volta che lui ha catturato la mia attenzione su di un parqué.
Era una delle ultime partite del campionato Ragazzi ed io giocavo nella Cestistica Vito Lepore. Stavo scaldandomi nella mia metà campo con il resto della squadra, ordinati nelle due file correvamo a canestro, terzo tempo, spingendoci in alto, e dopo aver lasciato il pallone verso il tabellone ritornavamo a terra tutti galvanizzati perché, caso mai, avevamo sfiorato il ferro con le dita.
Ad un tratto sento un rumore fragoroso provenire dalla metà campo alle mie spalle, mi volgo indietro e vedo un giocatore della Levoni(squadra nostra nemica dai tempi del minibasket), atterrare dopo essersi violentemente appeso al ferro per schiacciare. La cosa di per se mi aveva colpito, ma ancora di più mi colpì il ragazzo: sorriso e sguardo fiero, direi che era uno bello grosso, fisico imponente, alto e con spalle larghe, uno di quelli con il quale non vorresti combattere per un rimbalzo. Era il Conte, così lo chiamavamo, ed abbiamo poi continuato a chiamarlo. Non passava di sicuro inosservato anche perché, mentre tutti avevano la divisa della squadra, lui aveva un completino in tessuto acetato blu a strisce gialle! Tirando le somme la prima sensazione fu quella invidia primordiale che nasce quando c’è qualcuno che può dove tu invece non ne hai le capacità, che sommata a quell’ altezzosità che credevo lo pervadesse, mi fece dire “Ma guarda quello…”.
Stagione successiva, per motivi dirigenziali la mia società si fuse proprio con la quella Levoni dove giocava Giuseppe Genovese. Sin dal primo allenamento mi resi conto che quella mia prima opinione sul suo conto era del tutto infondata. Ragazzo volenteroso in allenamento e combattivo nelle partite, per il quale lottare era un imperativo, era il suo gioco, guadagnare gli spazi nell’area piccola per poter, aiutato anche dal suo fisico, dare il massimo sia in attacco che in difesa, senza nessuna riserva.
Poi un giorno a fine allenamento, rimanemmo solo io lui nello spogliatoio, gli ultimi. Ci intrattenemmo per chiacchierare, era il suo compleanno, dopo avrebbe dovuto vedersi con la ragazza. Parlammo anche dei genitori separati e della madre, e lo vidi molto semplice, lungi dalla persona altezzosa che avevo visto in lui quel giorno in palestra. Ricordo che indossava jeans chiari ed una felpa grigia, un paio di scarpe marroni con la suola di gomma gialla, quelli che gli inglesi chiamano i “boots”, un ragazzo come me, non diverso, solare e spigliato…buono.
L’anno successivo io ero inscritto al quinto, al liceo scientifico e lui al quarto, la sorte ci volle addirittura in “campagna elettorale” insieme nella stessa lista, candidati come rappresentanti d’istituto. Mi divertii moltissimo con lui ricordo che ci giravamo insieme per il liceo attaccando i volantini della nostra lista cercando allo stesso tempo di sfruttare la cosa per fare conoscenza con le ragazze.
Poi ricordo quando tre anni fa siamo partiti per la vacanza a Gallipoli. Prima di lasciare Potenza tappa obbligata fu prima il Mc Donalds e poi il Tabaccaio vicino il bar “Tazza d’oro”, per prendere i sigari, un’altra sua passione, proprio lì perché il tabaccaio avevo un aggeggio per mantenerne inalterato l’aroma. Lui aveva un Opel Astra nera, ricordo quanto tempo ed attenzione spese vicino quella macchina! Era folle per macchine e motori, controlla l’assetto, la centralina, le gomme, ecc; e ricordo il suo volto quando “Riccio”, un compagno di università di Vittorio, affascinato dalla sua macchina, su concessione di Giuseppe la sposto nel parcheggio, graffiandone il paraurti contro un muretto! Peppe inizialmente dovette contenere il “dolore”, ma poi continuò a divertirsi assieme a tutti, perfino con Riccio.
In quella stessa vacanza fu lui uno di quelli(forse il + proficuo) ad alleggerire le tensioni in una situazione di litigio qualche giorno prima di partire.
In effetti di avventure con Peppe ne ho vissute molte, la sua gioia, e la sua forza d’animo, la sua eleganza nei modi, i suoi mille interessi e la sua disponibilità verso gli altri, lo hanno sempre caratterizzato, e ne hanno fatto una persona che una volta incontrata, anche solo per pochi minuti, non può non lasciarti lo stesso di prima. Io lo chiamo carisma ed indubbiamente Peppe ne aveva da vendere. Il Conte ha lasciato in tutti noi un ricordo bellissimo, forse non è solo un ricordo, è un insegnamento, un “trucchetto” per la vita, un esempio da seguire. Spero che questi ricordi e consigli possano colmare quel vuoto dato da una mano che non si poggerà più sulla mia spalla, da una conversazione che non avrò più, da un compagno al quale non potrò più passare il pallone, da un amico che non potrò più salutare, da un fratello che non potrò più abbracciare!
Ciao Peppe
Dalila
Mercoledì, 01 Giugno 2016 12:16
18/04/2006
Sono venuta a trovarti Peppotto! Un bacio grande
Mi manchi…
Cecilia
Mercoledì, 01 Giugno 2016 12:16
17/04/2005
Ciao Peppe! Sono passata a salutarti e a ringraziarti… Questi sono stati i 3 mesi più allucinanti della mia vita! Grazie a te ho capito tante, troppe cose. Sto imparando ad affrontare la vita. O meglio, ho acquisito la consapevolezza che vivo, ma se prima ero terrorizzata ora non lo sono più perché davvero ti sento sempre vicino. Anche se non te l’ho mai detto TI VOGLIO BENE! Tanti baci amico mio.
Dimenticavo: ti manda tanti baci anche Antonino.
Michele
Mercoledì, 01 Giugno 2016 12:15
17/04/2006
Ciao Giuseppe, mi dispiace che non ci sei più. Ti penso sempre e ti voglio tanto bene.
Lucio
Mercoledì, 01 Giugno 2016 12:14
16/04/2006
Ciao Fra’, è la prima volta che passo a trovarti, ho imparato tante cose in questo poco tempo… tu sai il mio punto di partenza, sei tu che mi fai crescere. Il tuo sorriso e la tua amicizia mi accompagneranno sempre e mi daranno la forza.
Anonimo
Mercoledì, 01 Giugno 2016 12:13
16/04/2006
Esiste una linea sottile che separa l’AMICIZIA dalla semplice conoscenza. Si chiama RISPETTO! Lo sapevamo entrambi e abbiamo imparato a farlo. Quando un giorno mi hai detto: “gli amici sono anche la mia famiglia”… non ti ho capito fino in fondo. Adesso so quello che intendevi, l’ho visto con i miei occhi!
Esiste una linea sottile che separa i sorrisi e le lacrime! L’ho vista alle 3 di notte, quando l’ho saputo. Perché se penso a te soffro all’idea di non vederti mai più ma mi fa sorridere il semplice fatto di pensarti seduto al bancone con un mano un vodka/martini, agitato non mescolato mentre ti siede affianco la più carina tra gli Angeli. Il tuo Amico.
Raffa
Mercoledì, 01 Giugno 2016 12:12
16/04/2006
Ciao, tesoro! Sono venuta a salutarti per Pasqua, prima di ripartire… come ho sempre fatto da quando ti ho conosciuto. Un bacio forte forte.
Rocco
Mercoledì, 01 Giugno 2016 12:12
16-04-2006 Pasqua…
Bella Giusè,
come vedi siamo arrivati anche quest’anno a Pasqua, e non so per quale assurdo motivo tu quest’anno non sei con noi di persona per scambiarci gli auguri, ma in un posto forse miglioredove di sicuro già ti sarai fatto il tuo giro, si perché una cosa che ho sempre ammirato in te è la facilità con cui riuscivi non solo a fare conoscenza, ma ad instaurare un rapporto.
Chissa cosa starai facendo, quali feste organizzando, quali ragazze frequentando o addirittura, quale macchina provando…hei ma è arrivata la Euro 9?
Qui butta un po’ strano….
CI MANCHI!
Non pensare che nel frattempo io sia diventato frocio,mai sia detto, ma c’è un’atmosfera strana….
…………………non è più come prima.
Di macchine, non se ne parla più tanto, diciamo che non è più il tema principale dei discorsi intrapresi; a proposito di macchine, quel tuo tanto acclamato SUV Audi, è finalmente uscito, ci ha fatto attendere eh! Si chiama Q7, ma tu già da anni ci annunciavi il nome del prototipo. Ti ho portato la recensione, è quella di Leggo, ma so che non la disprezzerai.
Devo darti una brutta notizia,,,,sono diventato proprietario di una Punto 1.3 multijet che consuma pure poco, ti chiedo scusa, ma sai dopo quel che è successo cerca di capirmi anche se penserai che sono un coglione, ma di moto non ne voglio sapere.
Ebbene sì, ho messo da parte un sogno; lo stesso sogno comune, ma non ci sta più lo stimolo, il confronto, purtroppo non ci sei più Giusè.
Sai quelle telefonate che si aprivano a suon di “Coglione, Minchione”, dandoci una giusta intonazione, non ci sono più, mi mancano!
All’università tutto a posto, diciamo….non lo so l’ansia è diversa, a lezione devi seguire, perché non sai con chi parlare e poi…già, sto semestre è proprio tosto.
Caso mai volessi venire a farti una capatina, ti ho allegato, il calendario delle lezioni, e poi per avere un consiglio le date delgli esami. Ho pensato di darmi Amministrativo 2 al primo, Procedura Civile II al secondo e Commerciale II al terzo così ho più tempo per studiarlo. Ti sarebbe piaciuto un casino commerciale, titoli di credito e procedure concorsuali, il tuo pane.
Per il resto manchi solo tu, perché io e Iacopo, continuiamo a vederci per studiare e preparare gli esami.
Civile poi l’abbiamo dato, e indovina, a Iacopo gli hanno chiesto la tanto amata cartolarizzazione, ma quella secchia è andato bene.
Con gli altri tutto bene, stiamo progettando un gran futuro per te, voglio impegnarmi perché riesca.
Domani andiamo da Annarita, come due anni fa’, o forse non proprio.
Con Giuliana va bene, abbiamo avuto qualche dissidio ma l’abbiamo affrontato, e ora spero che vada tutto sempre meglio, sto bene con lei.
Cosa aggiungere, auguri di Buona Pasqua Giusè, e mi raccomando in ogni modo dammi sempre delle dritte, aiutami sempre a fare la cosa migliore, oh, e agli esami se ci riesci fammi fare le domande che so,
Oh, vedi un po’ che riesci a fa io ci conto!
D’altronde ho puntato sempre tanto su di te e la cosa che mi fa più rabbia, sai qual è….ora che ci eravamo ravvicinati, …bhe il resto lo sai già, ma c’è di più se davvero come mi hai detto una volta, ti ho deluso perché mi vedevi una persona diversa e poco sincera, ora ti dimostrerò che non è così.
Ci ho tenuto tanto sempre alla tua amicizia, e adesso ancora di più!
Ancora un saluto Conte e una cortesia ancora, se vedi Charlie scorrazzare da quelle parti me lo saluti e gli fai una carezza da parte mia….
…….GRAZIE, grazie di tutto.
Oh, ancora un saluto,
Anonimo
Mercoledì, 01 Giugno 2016 12:11
14/04/2006
Ciao Giuseppe: vivi dentro tutte le persone che ti hanno amato e che sempre lo faranno.
Anonimo
Mercoledì, 01 Giugno 2016 12:09
Ciao Giuseppe, un semplice saluto, così come facevamo sempre tornando a Potenza per le vacanze dall’Università. Fatti una risata guardandoci da lassù, e ripensando ai nostri momenti a scuola. “See you when I get there”.
Luciano
Mercoledì, 01 Giugno 2016 12:09
14/04/2006
Venerdì Santo che tu possa risorgere come Gesù, ti aspettiamo.
Diana
Mercoledì, 01 Giugno 2016 12:08
12/04/2006
Non ti dimenticherò mai!!! Ti voglio bene.
Donatella
Mercoledì, 01 Giugno 2016 12:07
Ho avuto la gioia di averti accanto per un po’ nella mia vita… eri un angelo meraviglioso. Sii felice lassù.
Anonimo
Mercoledì, 01 Giugno 2016 12:07
Ciao Giuseppe, ti porto nel cuore con l’orgoglio di chi ha avuto la gioia ed il privilegio di stringerti la mano o di guardarti negli occhi.
Anonimo
Mercoledì, 01 Giugno 2016 12:07
09/04/2006
Ciao Conte! Se puoi aiuta chi ha bisogno anche dal cielo, lo hai sempre fatto in terra e continuerai a farlo.
Anonimo
Mercoledì, 01 Giugno 2016 12:06
Sei sempre stato un esempio… ti ho voluto un gran bene… ora riposa in pace!! Ciao Peppe
Anita
Mercoledì, 01 Giugno 2016 12:05
Quando ti ho conosciuto eri un angioletto, ora sei vicino a Dio e a tanti angeli, proteggi i tuoi genitori e chi ti ricorda con tanto affetto.
Lucia
Mercoledì, 01 Giugno 2016 12:05
05/04/2006
Non ti ho conosciuto in vita, ma sono certa che eri un ragazzo meraviglioso. Ti prego, tu che sei un angelo, guarda e custodisci il mio papà che è morto da soli 6 mesi.
Anonimo
Mercoledì, 01 Giugno 2016 12:04
E’ difficile accettarlo ma… questa è la realtà NON CI SEI PIU’!!! Spero che da lassù tu possa darmi una mano per questa mia vita così…
Anonimo
Mercoledì, 01 Giugno 2016 12:04
Forse sono rimaste troppe cose in sospeso… pensavo che il tempo ci avrebbe reso giustizia… ma non è stato così purtroppo… Sei stata la persona che forse mi ha amata di più…hai lasciato nel mio cuore un dolce ricordo e una ferita sempre aperta…ti penso sempre…Amorino mio ti hanno portato via…Con il cuore ti amerò per sempre.
La tua “mima”
Mercoledì, 01 Giugno 2016 12:03
Da quando sei nato ho guardato il mondo attraverso i tuoi occhi. I nostri comportamenti, che per gli altri, al di fuori del nostro rapporto unico ed irripetibile, erano inspiegabili per noi erano visti nella “loro essenza”. Voglio continuare a guardare con i tuoi occhi…oltre l’apparenza e con il nostro amore forte…assai!...
Anonimo
Mercoledì, 01 Giugno 2016 12:03
Ciao, ogni volta che passerò di qui ti saluterò con amore.
Rocchina
Mercoledì, 01 Giugno 2016 12:02
Caro Giuseppe, io non ti ho conosciuto, ma ho tre figli e so quanto l’amore di una mamma è grande. Ora sei lassù con gli angeli. Ciao.
Anonimo
Mercoledì, 01 Giugno 2016 12:02
25/03/2006 Io non ti ho mai conosciuto, ma vengo, quando posso, a farti visita con grande piacere e gioia nello spirito. Grazie.
Anonimo
Mercoledì, 01 Giugno 2016 12:01
La tua bontà e la tua dolcezza continuano a vivere nei nostri cuori: ci aiutano ad andare avanti i questo mondo pieno di dolore.
Raffaella
Mercoledì, 01 Giugno 2016 12:00
24/03/2006
Ciao, Amore… una volta mi dicesti che siamo come Angeli con un’ala soltanto, che possiamo volare esclusivamente abbracciati l’uno all’altra…Ora tu puoi volare da solo e a me non resta che abbracciare tutti quelli che hai lasciato. Ti mando un bacio forte… “Ciao Amore…” sono state le ultime parole che mi hai detto quell’ultimo giorno di gennaio che ci siamo incontrati. Ed ora sono io a dirle a te, nella speranza che non sia un addio, ma un arrivederci!